lunedì 10 dicembre 2012

Priorità

Per un motivo o per un altro negli ultimi anni il Natale mi ha colta alla sprovvista, facendomi ritrovare a pochi giorni dall’arrivo della slitta con l’albero ancora nudo e intirizzito in giardino e con la lista dei regali e dei to do non solo non ancora scritta ma addirittura nemmeno concepita, trascinandomi nello stesso stato d’ansia e di agitazione di quando la prof stava per cominciare ad interrogare ed io, ben cosciente di andare incontro ad una pietosa scena muta, sapevo anche di aver già esaurito le due miserissime giustificazioni concesse per l’anno in corso. Praticamente un devastante effetto countdown. Solo che un impreparato sul registro di Babbo Natale, quello rilegato in cuoio rosso e custodito nei secoli da schiere di laboriosissimi elfi, risulterebbe decisamente più umiliante di un tre all’interrogazione di Diritto. Quest’anno ho quindi deciso di rientrare nei ranghi e se possibile di provare anche a giocare la carta dell’anticipo, che tanto a far tardi sono sempre in tempo, visto che pare io disponga di una certa dote in materia, cosa che peraltro mal si addice ad una pissera precisina come la sottoscritta, ma del resto la vita è piena di eccezioni. L’albero è già vestito di tutto punto da giorni, quest’anno in una mise bianca e rossa che strapperebbe un sorriso anche a Jack lo Squartatore, stracarico di lucine, meline che sembrano uscite da Biancaneve e tredici tintinnanti campanelle, una per ciascuno dei Natali di mia figlia, in attesa che a giorni arrivi la numero quattordici. I regali sono già tutti in dirittura d’arrivo, compresi quelli provenienti da oltre oceano, che avere gli agganci americani ogni tanto fa davvero comodo, soprattutto col dollaro a uno e ventinove. Con la complicità della pulcina ci siamo pure concesse il lusso di una mattinata intera di stamping, creando cartoncini d’auguri, bigliettini e segnaposto, con il tavolo ingombro di inchiostri, timbri, polverine, brillantini, nastri e taglierine di ogni tipo, vittime di favolosi attacchi creativi che ci hanno fatto pensare solo a stelle e cuoricini, mentre, a forza di soffiare, il glitter si depositava sul divano, sulle tende e persino sulle orchidee, ma del resto un po’ di atmosfera scintillante fa bene anche al resto della casa, anche se non credo che il Galletto abbia particolarmente gradito la luminescenza che proveniva dalla sua felpa. La ghirlanda fa già bella mostra di se sul portone e i biglietti d’auguri devono solo essere spediti. E siamo solo al dieci dicembre. Ovviamente, il fatto che sulla lavatrice ci sia una pila di panni da stirare che per arrivare all’ultimo devo mettermi in punta di piedi, che entrambi gli stendini siano anch’essi stracarichi e stazionino nel bel mezzo del soggiorno, che il cestone dei panni sporchi stia iniziando a muoversi da solo, che con il solo uso dell’indice si possano scrivere poesie o improperi, a seconda dell’umore, sul piano dei mobili e che i pavimenti stiano assumendo una sospetta tonalità grigio topo, beh, credo che sia puramente irrilevante. E’ solo una questione di priorità.

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